Il promontorio di Trapani è sovrastato da Erice, adagiata sulla sommità dell’omonimo monte. Questo luogo ha catturato il tempo.
Estranea al turismo di massa, consacrata al silenzio e alla contemplazione, Erice sbalordisce il visitatore col quieto splendore dei suoi dettagli, al cospetto di un prodigioso scenario naturale.
Una ineguagliabile terrazza naturale, dove lo sguardo si apre sul Mediterraneo e sull’intera Sicilia Occidentale. L’impianto urbanistico ha forma triangolare, racchiuso tra le antiche mura romane su cui si stagliano imponenti torrioni, e si aprono tre porte normanne.
Nel borgo medievale, perfettamente conservato, le case, i cortili fioriti, le strade di ciottoli, si distendono sulle pieghe del paesaggio, sulle rocce, tra gli alberi. Abitata nei secoli da fiorenti civiltà, Erice custodisce una impressionante varietà di tesori architettonici.
Nell’abitato si contano oltre 60 chiese, tra cui quella normanna di San Giuliano, risalente al XI secolo, e la Chiesa Madre (anche detta Matrice), dal maestoso portale gotico e ricca di opere artistiche.
È invece del XII sec. il maestoso Castello di Venere, costruito su uno dei luoghi più panoramici del borgo, laddove un tempo sorgeva il santuario di Venere Ericina. Sin dai tempi della sua fondazione, che si perdono nel mito, la città è stata infatti dedicata al culto di Venere, simbolo di amore e prosperità.
Così è sospesa Erice, tra il sacro e il profano, tra le nuvole e il mare.